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Il coniglio di Inaba e i wani

La storia del coniglio di Inaba è un episodio della mitologia giapponese piuttosto famoso a livello popolare, soprattutto per l’uso che n’è stato fatto in epoche successive, riciclandolo come fiaba. Non che nella versione iniziale fosse poi molto lontano da una fiaba tipica, ma presentava anche tratti di una certa importanza a livello mitico, perché era inserito nella saga che avrebbe portato Ōkuninushi a diventare la divinità principale sul territorio giapponese, almeno fino all’arrivo del divino nipote di Amaterasu e il successivo mito del kuni yuzuri, ossia la cessione del paese, con le divinità terrestri, i kunitsugami, che rinunciano al controllo sulle isole giapponesi, trasferendolo alle divinità celesti, gli amatsugami.

Inaba è il nome di una delle province in cui era anticamente diviso l’impero giapponese. Nel Giappone di oggi, è parte della prefettura di Tottori, che si trova a nordest della prefettura di Shimane, con cui confina. Considerato che l’antica provincia di Izumo è oggi parte della prefettura di Shimane, questi due territori erano molto vicini, entrambi affacciati sul mare che separa il Giappone dalla penisola coreana. Non è dunque strano che diversi elementi del folklore e forse di antiche credenze religiose siano comuni a entrambi i territori. Uno di questi elementi comuni è proprio la storia del coniglio in questione, al cui interno trova spazio anche la più nota e adorata divinità di Izumo, quell’Ōkuninushi a cui è tuttora consacrato il secondo santuario più grande e importante del Giappone1, subito dopo il grande santuario di Ise, consacrato ad Amaterasu. Non è poi strano se in entrambe le province si parli di wani, qualunque cosa siano di preciso queste creature marine. Ma vediamo intanto la vicenda.

La prima testimonianza che abbiamo della storia del coniglio di Inaba è contenuta nel più antico testo scritto giapponese che si sia conservato, ossia il Kojiki, la cui compilazione fu conclusa nel 712. Siamo nel primo volume di quest’opera, ancora in piena età degli dèi, e la saga di Susanoo è appena terminata: il mostruoso Yamata no Orochi è stato ucciso, Susanoo ha sposato la classica fanciulla che doveva essere divorata dal drago, si è costruito una casa e tutti vissero felici e contenti. È tempo di cedere il palcoscenico a una nuova generazione di divinità. Ecco dunque che arriva Ōnamuchi, il futuro Ōkuninushi. La prima avventura in cui questa divinità è coinvolta è proprio quella del coniglio di Inaba e dei wani. Ecco come ci è presentata nel Kojiki.