Adriano - racconti e altro

Il gufo cornuto

Ci sono sei gufi, - fratelli. Il più vecchio di loro è solo un poco più grande di un passero. Quando si posa su un albero, si bilancia da solo all’indietro, per questa ragione è chiamato “Quello che cade indietro”. Il più giovane dei sei ha un corpo molto grande, è l’uccello che porta grande fortuna. Se qualcuno cammina sotto questo uccello, e si sente venire un suono di pioggia che gli cade addosso, è una cosa molto fortunata. Un uomo simile diventerà molto ricco. Per questa ragione, il più giovane dei gufi è chiamato “Signor gufo”.

[La pioggia qui menzionata si suppone essere una pioggia d’oro dagli occhi del gufo.]

(Tradotta letteralmente. Raccontata da Penri il 16 luglio 1886.)

Commento

Sembra perfino superfluo ricordare che il primo yukar contenuto nella raccolta Ainu Shin’yōshu di Chiri Yukie è presentato col titolo Kamuichikap kamui yaieyukar, “Shirokanipe ranran pishkan”, ossia “Il divino uccello divino canta di se stesso: lacrime d’argento cadono tutto attorno”, ed è la storia di un gufo che porta fortuna e ricchezza in una casa grazie alle sue lacrime d’oro e d’argento.

Per dettagli sul folklore ainu relativo ai gufi, si possono leggere i capitoli XXXVI e XXXVII di The Ainu and their folk-lore di John Batchelor (pagg. 408-429), dedicati a questo argomento e suddivisi per i principali tipi di gufo che compaiono nelle storie e nelle superstizioni del popolo. Considerato poi che Penri, a cui è attribuita questa informazione, era il capo del villaggio di Piratori e amico di Batchelor stesso, possiamo affermare che il breve testo presentato qui da Chamberlain sia una specie di bignami di quanto riferito da Batchelor nelle sue opere, visto il comune informatore.