Adriano - racconti e altro

Il gufo e la tartaruga

La tartaruga [dio] nel mare e il gufo [dio] sulla terra erano amici intimi. La tartaruga parlò così: «Tuo figlio è un ragazzo. Mia figlia è una ragazza. Dunque sarebbe bello per noi unirli in matrimonio. Se io mando nel fiume i pesci che ci sono nel mare, tuo figlio e mia figlia, che sono entrambi capaci di mangiare pesce, saranno padroni del mondo.» Così parlò la tartaruga. Il gufo ne fu molto contento. Per questa ragione, la figlia della tartaruga e il figlio del gufo divennero marito e moglie. Per questa ragione il gufo, senza alcuna esitazione, mangia tutti i pesci che passano nel fiume.

(Tradotta letteralmente. Raccontata da Penri il 15 luglio 1886.)

Commento

Bronisłav Piłsudski registrò un testo piuttosto interessante su questa strana coppia, il dio gufo e il dio tartaruga: si tratta del brano numero 35 tra le preghiere, o almeno tra i testi che lui catalogò come preghiere. Nello specifico, sarebbe una invocazione rivolta a una tartaruga durante una battuta di caccia, secondo il titolo che accompagna il testo, ed è attribuita agli ainu di Hokkaidō. Il suo obiettivo sarebbe di fare riemergere una tartaruga già arpionata, per poterla catturare. Di seguito inserisco una mia traduzione del testo.

Ratun-ratun, fai così perché vuoi sentire di quando tuo figlio si separò da te? Tanto tempo fa, quando il paese degli ainu esisteva da poco, dal cielo fu fatto scendere nel mare il nonno tartaruga; sulla terraferma fu fatto scendere il nonno gufo.

Il nonno tartaruga aveva una figlia e il nonno gufo aveva un figlio. Quando il nonno gufo preparava il sake, invitava il nonno tartaruga. Bevevano assieme. Quando il nonno tartagura preparava il sake, invitava il nonno gufo. Bevevano assieme, si divertivano e danzavano.

La figlia del nonno gufo e il figlio del nonno tartaruga crebbero così assieme e alla fine si sposarono. Per questo le divinità divennero parenti; perché tu invece hai questo carattere? Siccome ti comporti così perché vuoi ascoltare vecchie storie, io te ne ho raccontata una. Ascolta ed emergi subito.”

Non ho idea di cosa possa significare quel ratun-ratun iniziale, ma suppongo sia qualcosa di simile al sakehe, il ritornello che accompagna il canto dei kamui yukar. Anche questo testo è la storia di eventi avvenuti nei tempi mitici tra due o più divinità, dopotutto, come è il caso per buona parte dei kamui yukar. Il testo contiene una incongruenza: il sesso dei figli di tartaruga e di gufo sono scambiati nel corso della narrazione. Ne sono consapevole, ma era così anche in originale, per cui ho lasciato tutto invariato, senza correggerlo.