Il sesso delle due luminarie
In passato era la luminaria femmina che usciva di notte. Ma lei era così tanto scioccata dalle immoralità che vedeva accadere fuori dalle porte in mezzo all’erba, che fece cambio con la luminaria maschio che, essendo un uomo, non se ne preoccupava così tanto. Così adesso il sole è una dea femmina e la luna è un dio maschio. Ma di sicuro il sole deve essere spesso scioccato da ciò che vede accadere anche di giorno, quando i giovani sono all’aperto in mezzo all’erba.
(Trascritta a memoria. Raccontata da Ishanashte nel novembre 1886.)
Commento
Questa storiella ci racconta che, in passato, la luna era femmina e il sole era maschio, ma si sarebbero poi scambiati i ruoli perché la divinità femminile era sconvolta da quanto le toccava vedere quando usciva di notte. Oggi, dunque, per gli ainu il sole è femmina, mentre la luna è maschio. Come per i loro vicini giapponesi, si potrebbe aggiungere: Amaterasu, dea del sole e capostipite della dinastia imperiale, è una donna, mentre Tsukiyomi (o Tsukuyomi, o anche Tsukiyumi) è suo fratello ed è il dio della luna.
Sarà esistito davvero un tempo in cui, per gli ainu, il sole era maschio e la luna femmina? E se sì, l’inversione è avvenuta dopo i contatti storici coi giapponesi del clan Yamato, per i quali il sole era femmina e la luna maschio? Probabilmente non lo sapremo mai, ma è un interrogativo interessante, a modo suo. Nel suo The Ainu and their folk-lore, nel capitolo VI, Batchelor scrive che alcuni ainu pensano che il sole sia maschio e la luna femmina, ma la maggior parte di loro parla del sole come femmina e della luna come maschio. Aggiunge poi che gli ainu non venerano granché il sole e la luna, anche se ogni tanto si può trovare qualcuno che potrebbe di tanto in tanto rivolgere loro qualche preghiera o almeno un ringraziamento. Sempre secondo Batchelor, il sole e la luna sono i veicoli su cui le rispettive divinità viaggiano attraverso il cielo, ma allo stesso tempo le due divinità sono le anime di quei veicoli: se il kamui del sole abbandona il sole, la luce svanirà dal cielo, e lo stesso per quanto riguarda la luna.
Possiamo poi notare che per gli ainu di Sachalin il sole e la luna sono lo stesso kamui, ossia Cuh Kamuy, una dea (donna, dunque) che racchiude in sé sia to:no cuh (la luna diurna, ossia il sole) sia kunne cuh (la luna notturna). Così almeno ci riferisce Emiko Ohnuki-Tierney a pagina 103 del suo The Ainu of the northwest coast of southern Sakhalin. Se consideriamo che anche gli ainu di Hokkaidō usano uno stesso termine per indicare sia il sole che la luna, ossia cup, è forse possibile ipotizzare che anche per loro, in passato, sole e luna fossero la stessa divinità e che la distinzione tra un sole femmina e una luna maschio (o un sole maschio e una luna femmina), così simile a quella dei vicini di casa giapponesi, sia sopraggiunta soltanto in un secondo tempo.
Solo ipotesi, appunto, e probabilmente non più verificabili, ormai.