Orizzonti di plastica
Estate 2025: all’ombra della Piramide di Lambrate, i resti dell’Italia cuociono nel disinteresse della gente. Tra casa e lavoro, Fedele Innocenti percorre i tunnel pedonali cieco al mondo, fino a che il mondo non verrà a bussare alla porta.
Così si apre Orizzonti di plastica, romanzo a mosaico in cui ogni tessera è indifferente alle altre, eppure tutte sono legate tra loro. L’ambiente è quello di una ipotetica Italia del futuro prossimo, ormai alle soglie del disfacimento sia sociale che territoriale, dove l’unità nazionale resta solo sulla carta, mentre il paese si è smembrato in una moltitudine di regioni, province e comuni, indipendenti o quasi. Allo stesso modo, anche la popolazione è suddivisa tra centro e periferia, in rigide fasce di reddito; come le regioni, convivono senza quasi toccarsi. Il mondo oltre i confini è l’ignoto.
Mentre alcuni cercano di combattere questa apatia, sognando una rinascita, il dipendente esentasse Fedele Innocenti riceve un incarico dal suo superiore, un incarico che lo porterà a “toccare” altre persone e a scoprire cosa può nascondersi dietro il silenzio e l’incapacità di comunicare; malattia che colpisce a volte anche chi ci è più vicino. Uno sguardo oltre i sottili confini di plastica, che la tv onnipresente ha costruito attorno a ognuno, in una società che crede senza vedere e vede senza credere.
Intanto, il mondo che l’Italia ha voluto dimenticare, chiusa nel suo paese dei balocchi, si prepara a una nuova mossa. Uno scacco matto?
Romanzo di fantascienza di una utopia distorta, ma soprattutto romanzo dell’incomunicabilità e del silenzio, che accompagna ogni gesto in una realtà troppo piena di rumori. Un futuro, forse, a noi più vicino e presente di quanto si possa pensare, tra parole non dette, verità false e un vertice della piramide che è sempre più lontano dalla sua base. Tanto lontano che, ormai, neppure lo si vede, tra le nebbie che avvolgono la grande città. Eccetera eccetera.
Quella che avete letto nei paragrafi precedenti era l'introduzione seria, o almeno una introduzione che aspirava a farsi passare per seria. Siccome però io sono strutturalmente incapace di prendere sul serio qualunque cosa, incluso me stesso, aggiungerò anche una nota meno pretenziosa, ma molto più realistica sul romanzo in questione. Sarò breve, anche perché un altro dei miei tratti endemici è la pigrizia.
La storia è stata concepita nel 2009 e ha subìto un primo tentativo di scrittura durante l'estate dello stesso anno. Tentativo fallito. Sempre in estate, ma nel 2010, mi sono lanciato nel secondo tentativo, dopo aver preparato meglio il percorso e delineato con relativa cura le tappe attraverso cui la storia sarebbe dovuta passare. Il risultato è quello che potete leggere qui: ha subito un paio di revisioni nei due anni seguenti, ma poi mi sono accorto che, più di tanto, non lo potevo né migliorare né peggiorare, così l'ho chiuso, impacchettato e preparato per una versione digitale. Fine della storia.
Potete leggerlo liberamente su questo sito, cliccando sui titoli dei vari capitoli nell'indice sottostante. Potete anche acquistarne una versione e-book presso uno dei due link un poco più in basso, se volete, ma vi suggerisco di leggerlo prima gratuitamente e poi, se riterrete che ne valga la pena, potrete gettare un paio di monete acquistandolo. Se non altro, in questo modo sarà un acquisto consapevole, sia che lo facciate perché la storia vi è piaciuta, sia che lo facciate perché mossi da una sordida pulsione di violento masochismo.
Orizzonti di plastica
Scaricabile in formato:
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EPUB (per più o meno tutto il resto).